Mio figlio è vittima di bullismo a scuola, cosa devo fare?

Per prevenire e gestire al meglio la violenza nelle scuole, la psicologa sociale Edith Tartar Goddet invita ogni genitore a discuterne preventivamente con il proprio figlio. È importante spiegargli che non deve fare qualcosa per forza, che non deve essere preso in giro da altri studenti… e soprattutto che deve discuterne con un adulto.

Bullismo a scuola: non farsi giustizia da soli

“Se scopri che tuo figlio è stato aggredito, non dovresti né drammatizzare né iniziare subito. Attaccare violentemente lo studente che lo ha molestato o l'insegnante che lo ha umiliato non è una buona soluzione. Le reazioni allo specchio sono pessime ", spiega la psicosociologa Edith Tartar Goddet.

In primo luogo, è meglio parlare con tuo figlio, per chiedergli dettagli sugli atti commessi. “Poi, per avere una visione globale della situazione, incontra l'insegnante o la direzione. Questo approccio consentirà di attuare azioni. “

Nota: alcuni bambini non parlano, ma si esprimono con il proprio corpo (mal di pancia, stress…). "Questo non significa necessariamente che siano molestati, ma è importante discutere con loro per scoprire cosa sta succedendo e prendere accordi", avverte Edith Tartar Goddet.

Sostieni tuo figlio in caso di bullismo

Quando un bambino è vittima di violenza scolastica, è fondamentale sostenerlo, sottolinea la psicosociologa Edith Tartar Goddet. “Ad esempio, assicurati che non torni a casa da scuola da solo…”

È inoltre necessario differenziare i disaccordi e l'aggressività tra gli alunni (che non portano ad alcun trauma) dalle vere violenze e molestie. I bambini vittime, spesso sotto shock, si esprimono in maniera esagerata. Potrebbero quindi aver bisogno di supporto psicologico.

Bullismo a scuola: quando sporgere denuncia?

In caso di vera violenza a scuola, è importante sporgere denuncia. “A causa di un sovraccarico di lavoro, alcune stazioni di polizia ti spingeranno a presentare semplicemente un corrimano, soprattutto in caso di molestie morali. Ma se ritieni che la denuncia sia necessaria, e che gli atti commessi siano riprovevoli, ascoltati», sottolinea la specialista Edith Tartar Goddet.

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