Disturbi alimentari (anoressia, bulimia, abbuffate)

Disturbi alimentari (anoressia, bulimia, abbuffate)

Disturbi alimentari, chiamati anche disturbi o comportamento alimentare (TCA), denotano gravi disturbi nel comportamento alimentare. Il comportamento è considerato “anomalo” perché diverso dalle consuete pratiche alimentari ma soprattutto perché ha ripercussioni negative sulla salute fisica e mentale dell'individuo. Gli ACT colpiscono molte più donne che uomini e spesso iniziano nell'adolescenza o nella prima età adulta.

I disturbi alimentari più conosciuti sono l'anoressia e la bulimia, ma ce ne sono altri. Come ogni disturbo di salute mentale, i disturbi alimentari sono difficili da identificare e classificare. La versione più recente del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, DSM-V, pubblicato nel 2014, propone una revisione della definizione e dei criteri diagnostici dei disturbi alimentari.

Ad esempio, il binge eating, che è caratterizzato dal mangiare compulsivamente una quantità sproporzionata di cibo, è ora riconosciuto come un'entità separata.

Attualmente distinguiamo, secondo il DSM-V:

  • anoressia nervosa (di tipo restrittivo o associata a sovralimentazione);
  • bulimia nervosa;
  • disturbo da alimentazione incontrollata;
  • alimentazione selettiva;
  • pica (ingestione di sostanze non commestibili);
  • mericismo (fenomeno di “ruminazione”, cioè rigurgito e rimasticazione);
  • altro TCA, specificato o meno.

In Europa viene utilizzata anche un'altra classificazione, l'ICD-10. I TCA sono classificati nelle sindromi comportamentali:

  • Anoressia nervosa;
  • Anoressia nervosa atipica;
  • Bulimia;
  • bulimia atipica;
  • Eccesso di cibo associato ad altri disturbi fisiologici;
  • Vomito associato ad altri disturbi psicologici;
  • Altri disturbi alimentari.

Essendo la classificazione del DSM-V la più recente, la utilizzeremo in questa scheda.

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