compiacimento

compiacimento

Danza Mersault, contro-inchiesta, lo scrittore Kamel Daoud descrive l'antieroe di The Stranger, che è anche l'assassino dell'arabo, in quanto essere”intrappolato su un'isola"E chi è"genera con genio come un pappagallo autoindulgente“. Si tratta qui, per lo scrittore algerino, di descrivere la personale soddisfazione del personaggio di Meursault, che va peraltro, addirittura, fino alla fatuità... Assassino che fu però celebrato dalla Storia grazie alla bellezza del linguaggio, grazie al filtro della scrittura di Albert Camus… Non è infatti sempre facile saper reagire, quando ci si trova davanti a qualcuno compiacente, è cioè, in un'altra accettazione di questo termine, di fronte a qualcuno che annuisce ai nostri gusti e sentimenti per compiacerci.

Essere compiacenti fa amicizia?

L'autore latino Terence ha scritto in L'Andriano, a Cartagine, dal 185 al 159 a.C. circa: “Adulazione, la verità mal parto“, vale a dire: “Il compiacimento fa amicizia, la franchezza genera odio“. Eppure: qualcosa che si fa per compiacimento, in realtà, si fa o si manifesta solo per educazione, ma non è né vero, né profondo, né sentito. Il compiacimento è quindi definito come la disposizione della mente di chi cerca di compiacere adattandosi ai gusti o ai desideri di qualcuno.

Possiamo, dunque, ritenere che l'amicizia possa nascere da una tale espressione di falsità, da un tale atteggiamento di facciata? Sembra, infatti, ben lontana da una vera amicizia, che vuole essere sincerità, che richiede di essere se stessi in profondità con l'altro. Il che richiede anche di esprimersi come si è, saper ascoltare l'altro senza mentirgli, né dargli un riflesso di sé inesatto o falsificato. E così, questa amicizia così come descritta da Terenzio sarebbe solo fittizia, e, in realtà, un'amicizia vera deve poter permettere a chiunque di raccontare al proprio amico, senza pretese e senza falsa ammirazione, i propri errori ei propri difetti. : che è, per una persona cara, per un intimo, l'unica possibilità di andare veramente avanti.

Non cedere ai complimenti troppo facili

Ma nella vita di tutti i giorni, raramente siamo vittime di un compiacimento che si spinge fino a mascherare un delitto… Vorremmo piuttosto essere vittime potenziali di piccole meschinità quotidiane, di complimenti privi di profondità e di realtà. Un consiglio qui: quello di non cedere alla disinvoltura dei complimenti divulgati senza ritegno, senza nitidezza.

Ancora più dannoso, forse, è il compiacimento di un padre o di una madre verso i suoi figli, che induce in questo genitore un'indulgenza molto spesso biasimevole, addirittura pericolosa per il buon sviluppo del figlio. Richiameremo qui il ruolo del Super-io in tutta la sua complessità, che, svolgendo il ruolo di integrazione dell'autorità genitoriale, sarà contrario a qualsiasi forma di compiacimento, qui inteso come eccesso di indulgenza. Il genitore deve essere rimesso alle sue responsabilità, perché si tratta di insegnare ai figli i limiti. Tuttavia, fissare dei limiti consiste soprattutto nel dire loro di no, nel fissare il quadro.

Mantenendo la sua autenticità

Infine, di fronte a un atto di compiacenza che è solo una manifestazione eccessiva di educazione, ma non è assolutamente verità, né profondità e tanto meno espressione di un sentimento reale, suggeriamo questo atto di intima resistenza: mantieni la sua autenticità, non lasciarti ingannare dalle apparenze, né dai falsi complimenti. Forse, inoltre, possiamo indurre la persona compiacente a realizzare da sé questa mancanza di equità verso gli altri, questa falsità nel suo atteggiamento e nelle sue parole? E, poi, permetterle di ravvivare dentro di sé la questione della qualità dei suoi legami con l'altro.

Potremmo anche usare l'espressione un po' familiare: “Non dobbiamo farci mangiare”, che veniva regolarmente pronunciata dal prete Jean Castelein, reduce della seconda guerra mondiale. In seguito, divenuto cappellano esigente e impegnato, Jean Castelein ha così invitato a una vigilanza costante, ha suggerito di impegnarsi in una resistenza profonda e quotidiana, portando tutti a camminare verso la propria vera autenticità. In breve, ha invitato a non farsi ingannare dalle sirene dell'apparire. Per rimanere autentici. Fedeli a se stessi quanto ai propri valori.

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