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Secondo gli esperti dell'Organizzazione Mondiale della SanitĆ , l'OMS, esiste un ā elevata probabilitĆ Appaiono quelle nuove varianti piĆ¹ contagiose. Secondo loro, la pandemia di coronavirus ĆØ tutt'altro che finita.
Nuovi ceppi piĆ¹ pericolosi?
In un comunicato stampa, gli specialisti avvertono della probabile comparsa di nuovi ceppi del virus Sars-Cov-2 che potrebbero essere piĆ¹ pericolosi. Infatti, dopo una riunione, il 15 luglio il Comitato di emergenza dell'OMS ha indicato che la pandemia non era finita e che sarebbero emerse nuove varianti. Secondo questo Comitato, che ha il ruolo di consigliare la gestione dell'agenzia delle Nazioni Unite, queste varianti saranno preoccupanti e potenzialmente piĆ¹ pericolose. Questo ĆØ quanto si legge nel comunicato stampa, ā c'ĆØ un'alta probabilitĆ dell'emergere e della diffusione di nuove inquietanti varianti che sono forse piĆ¹ pericolose e persino piĆ¹ difficili da controllare ā. Il professor Didier Houssin, presidente del Comitato di emergenza, ha dichiarato alla stampa che ā A 18 mesi dalla dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica internazionale continuiamo a inseguire il virus e il virus continua a inseguirci '.
Per il momento, quattro nuovi ceppi sono classificati nella categoria ā varianti inquietanti ā. Queste sono le varianti Alpha, Beta, Delta e Gamma. Inoltre, l'unica soluzione per evitare forme gravi di Covid-19 ĆØ il vaccino e bisogna impegnarsi per distribuire equamente le dosi tra i Paesi.
Mantenere l'equitĆ del vaccino
Per l'OMS, infatti, ĆØ fondamentaleā continuare a difendere instancabilmente l'accesso equo ai vaccini ā. Il professor Houssin poi dettaglia la strategia. Ć necessario " un'equa distribuzione dei vaccini nel mondo incoraggiando la condivisione delle dosi, la produzione locale, la liberazione dei diritti di proprietĆ intellettuale, i trasferimenti di tecnologia, l'aumento delle capacitĆ produttive e, naturalmente, i finanziamenti necessari per attuare tutte queste attivitĆ '.
D'altra parte, per lui, non ĆØ necessario, per il momento, ricorrere a" iniziative che potrebbero aggravare le disuguaglianze nell'accesso ai vaccini ā. Ad esempio, sempre secondo il prof. Houssin, non ĆØ giustificato inoculare una terza dose di vaccino contro il coronavirus, come raccomanda il gruppo farmaceutico Pfizer/BioNtech.
In particolare, ĆØ fondamentale che i paesi svantaggiati possano somministrare il siero, poichĆ© alcuni non sono ancora riusciti a immunizzare l'1% della loro popolazione. In Francia, oltre il 43% delle persone ha un programma di vaccinazione completo.