Le piante possono sostituire i farmaci?

Le piante possono sostituire i farmaci?

Le piante possono sostituire i farmaci?
I rischi legati all'assunzione di determinati farmaci stanno spingendo sempre più persone a rivolgersi alla fitoterapia o alle cure a base di erbe. Le piante medicinali vengono utilizzate dalla notte dei tempi, ma possono ora sostituire i farmaci a cui siamo abituati?

Il potere curativo delle piante

A differenza dei farmaci convenzionali che cercano di isolare le molecole, le piante rappresentano un insieme di sostanze che lavorano in sinergia, ed è proprio questa addizione di sostanze che è all'origine delle loro molteplici proprietà. Carciofo (cynara scolymus) è l'esempio più classico con l'associazione di 4 molecole (acido citrico, malizia, succinico et cinaropicrina) che, presi singolarmente, sono poco attivi, ma la loro sinergia ha un forte effetto farmacologico sulla funzionalità epatica e biliare.

Potremmo arrivare a dire che le piante sono fatte per guarirci poiché alcune molecole vegetali hanno un'affinità naturale con i recettori nelle nostre cellule. Ad esempio, la morfina del papavero (papavero somnifero) si lega ai cosiddetti recettori della morfina del sistema nervoso centrale. I principi attivi della valeriana (valeriana officinale) e passiflora (incarnato di passiflora) si combinano con i recettori cerebrali per le benzodiazepine, molecole tranquillanti. In questo senso, se ben utilizzate e adattate alle nostre esigenze, le piante rappresentano dei veri e propri medicinali.

Riferimento:

JM. Morel, Trattato pratico di fitoterapia, Grancher 2008

 

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