Scommetti su un guardaroba organico

Cotone: biologico o niente

Contrariamente alla credenza popolare, la coltivazione del cotone come la conosciamo è una delle più inquinanti al mondo. I fertilizzanti chimici, ampiamente utilizzati, squilibrano il nostro già fragile ecosistema e l'irrigazione artificiale richiede più di due terzi delle risorse di acqua potabile del mondo, una cifra che entusiasma.

La coltivazione del cotone biologico elimina molti di questi problemi: l'acqua viene usata con parsimonia, vengono dimenticati pesticidi e fertilizzanti chimici, proprio come il cloro solitamente utilizzato per la tintura. Coltivati ​​in questo modo, i fiori di cotone rendono il materiale più sano e naturale per la pelle sensibile dei più piccoli.

Sempre più marchi specializzati in cotone biologico propongono anche linee per bambini, come Idéo o Ekyog, seguiti da grandi marchi, come Vert Baudet, e Absorba presenta questa stagione una valigia premaman 100% cotone biologico, dal corpo ai calzini.

Canapa e lino: molto resistenti

Le loro fibre sono considerate le più "verdi" che ci siano. Lino e canapa condividono proprietà simili: la loro coltivazione è facile e non richiede molto di pesticidi, fattore che purtroppo rallenta lo sviluppo di un settore biologico. Più flessibile della canapa, il lino è comunque resistente e si abbina molto bene alla viscosa o al poliestere. Allo stesso modo, la canapa lavorata a maglia con altre fibre, come cotone, lana o seta, si allontana dal suo aspetto “grezzo”, a volte proibitivo. Si usa, tra l'altro, per i pannolini, ma anche per i marsupi, come quello del marchio Pinjarra che mescola canapa e cotone.

Bambù e soia: ultra soft

Grazie alla sua rapida crescita e resistenza, la coltivazione del bambù utilizza quattro volte meno acqua rispetto al cotone tradizionale, ed evita l'uso di pesticidi. Spesso associata al cotone organico, la fibra di bambù è assorbente, biodegradabile e molto morbida. Ha anche proprietà antibatteriche molto ricercate. Babycalin lo utilizza in particolare per i bavaglini, mentre Au fil des Lunes lo abbina alla fibra di mais per realizzare nidi d'angelo e paracolpi.

Come con il bambù, le proteine ​​della soia vengono utilizzate per produrre fibre. Rinomato per le sue proprietà rilassanti, la sua lucentezza e la sua sensazione setosa, è apprezzato perché asciuga rapidamente e per la sua leggera elasticità. Il marchio Naturna, sedotto dalle sue qualità, lo propone come cuscino premaman, per il benessere della mamma e del bambino.

Lyocell e Lenpur: alternative interessanti

Ricavate dal legno, da cui viene estratta la cellulosa, queste fibre sono state sempre più richieste nelle ultime stagioni. Lenpur ® è fatto di pino bianco, coltivato in Cina e Canada. Gli alberi vengono semplicemente potati, operazione che quindi non richiede alcun disboscamento. Questa fibra tutta naturale è rinomata per il suo tocco vicino a quello del cashmere e per la sua grande morbidezza. Bonus: non fa pilling e assorbe l'umidità. Utilizzato per i cuscini, si fa notare anche nelle collezioni di lingerie di Sophie Young, per uomo, donna e bambino.

Lyocell®, ottenuto da pasta di legno e solventi riciclabili, assorbe l'umidità meglio delle fibre di poliestere. Inoltre, è impermeabile e non si stropiccia. Baby Waltz li ha trasformati in trapunte per i più piccoli, mettendo in risalto le sue qualità di termoregolazione.

Nota: arricchita con polvere di alghe, la fibra avrebbe anche proprietà antimicrobiche e idratanti.

Il biologico ha un prezzo

Difficile superare il problema: se i consumatori sono spesso restii ad acquistare un capo di abbigliamento “biologico”, è anche per via del prezzo. Quindi, possiamo osservare una differenza dal 5 al 25% tra una maglietta di cotone tradizionale e il suo alter ego organico. Questo costo aggiuntivo è in parte spiegato dalle esigenze ambientali e sociali legate alla produzione, e in secondo luogo da un elevato costo di trasporto, perché trasferito su piccole quantità.

Dovresti quindi sapere che la democratizzazione dei tessuti "organici" dovrebbe ridurre parte dei costi in futuro.

Marchi

Negli ultimi anni, i creatori sono entrati nella nicchia organica. Più consapevoli e impegnati rispetto alla generazione precedente, hanno optato per una moda che rispetta l'uomo e la natura, come American Apparel. I loro nomi ? Veja, Ekyog, Poulpiche, Les Fées de Bengale… Per i più piccoli, il settore si sta sviluppando ad alta velocità: Tudo Bom, La Queue du Chat, Idéo, Coq en Pâte e molti altri non ci sono. ingannato.

I colossi dell'industria dell'abbigliamento hanno seguito l'esempio: oggi anche H&M, Gap o La Redoute hanno lanciato le loro mini collezioni organiche.

Lascia un Commento