Adenoma prostatico: cause, sintomi e cure

Adenoma prostatico: cause, sintomi e cure

 

Patologia benigna e molto comune, l'adenoma prostatico colpisce un quarto degli uomini tra i 55 ei 60 anni e più di un uomo su due tra i 66 ei 70 anni. Quali sono i sintomi? Come diagnosticarlo e trattarlo? Le risposte di Inès Dominique, urologa

Definizione di adenoma prostatico

Chiamato anche iperplasia prostatica benigna (IPB), l'adenoma prostatico è un graduale aumento delle dimensioni della prostata. “Questo aumento di volume deriva dalla proliferazione delle cellule della prostata legata all'invecchiamento” dice il dottor Dominique.

La frequenza di questa patologia aumenta con l'età e colpisce quasi il 90% degli uomini sopra gli 80 anni in varia misura. “È una patologia cronica, in evoluzione da molti anni, ma che non è legata al cancro alla prostata” aggiunge l'urologo.  

 

Cause e fattori di rischio per l'adenoma prostatico

Il meccanismo di sviluppo dell'adenoma prostatico è poco conosciuto.

“Sono state sviluppate diverse teorie: possono essere coinvolti meccanismi ormonali – soprattutto tramite DHT – o uno squilibrio tra la crescita e la distruzione delle cellule della prostata” indica Inès Dominique.

La sindrome metabolica sarebbe però un vero e proprio fattore di rischio, poiché la probabilità di essere curati per un adenoma prostatico è raddoppiata nei pazienti con sindrome metabolica.

Sintomi di adenoma prostatico

A volte l'adenoma prostatico è completamente asintomatico e scoperto casualmente durante un esame di imaging medico. Ma il più delle volte, provoca sintomi urinari causati dalla compressione dell'uretra da parte della prostata anormalmente sviluppata.

“I sintomi dei LUTS (disturbi delle vie urinarie) possono essere avvertiti dal paziente” descrive in particolare l'urologo.

L'International Continence Society (ICS) divide questi sintomi in tre categorie:

Disturbi della fase di riempimento 

“Questa è la pollachiuria, ovvero la necessità di urinare spesso, che può essere di giorno o di notte così come le emergenze urinarie” descrive il dott. Dominique.

Disturbi della fase di svuotamento

“È la necessità di spingere per urinare, chiamata disuria, la difficoltà nell'iniziare la minzione o anche un flusso di urina instabile e/o debole” continua lo specialista.

Disturbi della fase post-minzionale

"Queste sono le gocce tardive o l'impressione di uno svuotamento incompleto della vescica".

Succede anche che l'adenoma prostatico causi disfunzioni sessuali, incluso un getto eiaculatorio indebolito. 

Diagnosi di adenoma prostatico

La diagnosi di adenoma prostatico si basa sull'interrogazione del paziente per eventuali sintomi urinari, sull'esame obiettivo con esplorazione rettale digitale e talvolta, se necessario, sull'imaging e sulla biologia.

“L'esame rettale digitale viene utilizzato per valutare le dimensioni e la consistenza della prostata per garantire anche che non vi sia alcun cancro alla prostata associato. Questo è un esame indolore e senza rischi” descrive il dottor Dominique.

In caso di dubbio si può eseguire una misurazione del flusso: il paziente deve quindi urinare in un wc “specializzato” che permetta di valutare il flusso urinario.

L'imaging si basa sull'ecografia reno-vescico-prostatica. “Permette di valutare il volume della prostata, di verificare l'assenza di un calcolo vescicale o di un'anomalia vescicale e anche di verificare l'assenza di ripercussioni renali” spiega lo specialista. Questa ecografia permette anche di verificare il corretto svuotamento della vescica durante la minzione.

Infine, la biologia si basa sulla determinazione dell'ormone prostatico chiamato PSA – al fine di escludere possibili tumori alla prostata – e su un dosaggio della funzione renale tramite l'analisi della creatinina.

Complicazioni dell'adenoma prostatico

L'adenoma prostatico può essere benigno, deve essere monitorato e persino trattato per prevenire possibili complicanze.

“L'iperplasia prostatica benigna può infatti creare un'ostruzione della vescica impedendone il corretto svuotamento, essa stessa causa di diversi tipi di complicanze: infezione delle vie urinarie (prostatite), ematuria (sanguinamento nelle urine) calcolosi vescicale, ritenzione urinaria acuta o insufficienza renale” spiega la dottoressa Inès Dominique.

 

Trattamenti per l'adenoma prostatico

Finché il paziente non avverte disagio e non presenta complicazioni, l'inizio del trattamento non è necessario.

“D'altra parte, se il paziente presenta disturbi a livello urinario, esistono trattamenti farmacologici sintomatici con ottima efficacia” insiste l'urologo.

Come trattamento di prima linea, e in assenza di controindicazioni, il medico propone alfa-bloccanti (Alfuzosine®, Silodosine® ecc.) per migliorare i sintomi. Se non sono abbastanza efficaci, proponiamo inibitori della 5-alfa-reduttasi (Finasteride®, dutasteride®) che agiscono riducendo le dimensioni della prostata a lungo termine.

“Se i trattamenti farmacologici non sono efficaci o il paziente ha complicazioni da IPB, può essere offerta la gestione chirurgica. Gli interventi si basano poi sulla pulizia dell'uretra” specifica lo specialista

Questi interventi possono essere eseguiti attraverso l'uretra mediante endoscopia con diverse tecniche: “Per resezione elettrica convenzionale o per laser o per enucleazione bipolare” spiega il dottor Dominique.

Se il volume della prostata è troppo grande, può essere proposta la chirurgia a cielo aperto, “Stiamo parlando di adenomectomia ad alta via” precisa lo specialista.

Prevenzione dell'adenoma prostatico

Finora, nessuna misura preventiva si è dimostrata efficace per lo sviluppo dell'IPB.

“La prevenzione più importante è quella delle complicanze dell'IPB che possono essere gravi e talvolta permanenti, come la malattia renale cronica. È quindi fondamentale monitorare attentamente i pazienti con IPB anche quando non sono sintomatici al fine di rilevare uno scarso svuotamento vescicale” spiega l'urologo.

Le regole igieniche da seguire

Inoltre, possono essere rispettate le regole di igiene della vita al fine di anticipare possibili complicazioni. In particolare, ai pazienti sono raccomandati:

  • Per limitare il consumo di liquidi la sera: zuppe, tisane, acqua, bevande
  • Per ridurre il più possibile l'assunzione di caffeina o alcol,
  • Per combattere la stitichezza, con una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e legumi,
  • Praticare una regolare attività fisica.

Lascia un Commento